Con il social eating si può mangiare davvero bene e spendere meno di quanto avviene in un tradizionale ristorante. Per chi vuole vivere una emozione diversa, per chi desidera poter conoscere piatti della tradizione oppure rivisti, per chi ama incontrare nuove persone, certamente il social eating raffigura un evento unico. Ma anche chi vuole organizzare un social eating si trova nella situazione di poter vivere in prima persona delle forti emozioni.
Preparare una tavola apparecchiata con deliziose specialità gastronomiche per dei perfetti sconosciuti, in effetti, fa tremare un po’ le vene dei polsi. Pur tuttavia un social eating consente anche di mettersi alla prova e testare quali siano le proprie capacità e conoscenze in materia culinaria.
In Italia il social eating è un fenomeno che si è andato sempre ad affermare, raffigurando un modo alternativo di vivere la tavola, di andare a rafforzare il forte legame che è sempre esistito fra il cibo e la convivialità. Inoltre rappresenta anche un modo molto originale di recuperare le ricette della nonna, i piatti legati alla nostra tradizione gastronomica.
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Non per nulla il social eating è anche visto come un qualcosa di sociologico, un mezzo per avvicinare le persone e incontrarsi a tavola per conoscerci, per parlare del più e del meno. Il padrone o la padrona di casa, in pratica, prepara un menu, oltre che mettere a disposizione la propria dimora per il pranzo o la cena.
Luogo di incontro tra chi vuole essere cuoco per un giorno e che vuole vivere questa straordinaria opportunità è dato dai vari siti internet che si occupano di social eating. Il pagamento avverrà o a prezzo fisso oppure sulla base di un contributo fornito dai conviviali.
Vi sono, perciò diversi siti di social eating e ognuno opera in maniera diversa. Ad esempio vi è un sito che prende il 10% su ogni singolo coperto, altri che chiedono una quota di iscrizione. La maggioranza dei network di social eating prevede un pagamento anticipato e poi una parte la fornisce come rimborso ai vari cuochi.