Non siamo tutti fortunati quando si parla di denti. C’è chi nasce con la dentatura perfetta e non avrà mai bisogno di ortodonzia, e chi di carie non ne ha mai sentito parlare, ma sono molti, invece, quelli che hanno bisogno di ricorrere alle cure del dentista di tanto in tanto per salvare la propria dentatura.
Io purtroppo rientro nella categoria dei non troppo fortunati. Non mi lamento troppo perché tutto sommato ho dei denti sani, ma ho iniziato la mia carriera dal dentista da molto giovane, essendo che i miei denti da latte si cariavano uno dopo l’altro. Lo stesso mi è toccato con i denti permanenti, al punto che ai 25 anni avevo già quasi tutta la bocca piena di otturazioni. Ho poi dovuto mettere l’apparecchio fisso per cercare di sistemare un canino che non era mai sceso, rimasto al calduccio nel palato. Ma da quando ho tolto l’apparecchio fino ad oggi, non avevo avuto altri problemi (ben venticinque anni di pacchia).
Purtroppo è successo che ho avuto un incidente d’auto molto grave nel quale parte dei miei denti tanto curati in passato è finita all’aria. Non è possibile reimpiantare i propri denti quando questi escono dalla loro sede e, quindi, mi sono ripresentata alla porta del mio dentista ancora una volta, nella disperazione a causa dei buchi che avevo in bocca. Al di là del problema estetico (che non è roba da poco) avevo anche e principalmente grossi problemi di masticazione e deglutizione. Per fortuna esistono i ponti! I ponti, non quelli che ci permettono di passare sopra un fiume, ma che funzionano similmente, sono dispositivi protesici fissi, che vanno a coprire lo spazio lasciato vuoto da uno o più denti mancanti. Ovviamente, i denti finti che costituiscono i ponti, sostituiscono quelli veri non solo nell’aspetto, ma anche nelle funzioni.
Arrivata dal dentista, onestamente, temevo mesi e mesi di lavoro, grandi dolori e temevo un risultato non del tutto soddisfacente. Invece mi sono dovuta ricredere. Una volta preparati i denti su cui il ponte avrebbe appoggiato, il medico ha raccolto le impronte dentali per poter costruire l’impianto; infine, il ponte dentale è semplicemente stato alloggiato. Et voila! Bocca come nuova. Di certo non è stata una passeggiata, soprattutto considerando l’incidente che aveva provocato il danno ai denti e che mi ha costretto in un letto d’ospedale per quaranta giorni. Diciamo che ho vissuto un periodo molto complesso, ma grazie ai ponti che i dentisti riescono a creare, sono rinata. Quel periodo duro della mia vita è terminato il giorno che sono uscita dal dentista ed ho potuto addentare una mela e mangiarmela di gusto.